Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

sabato 11 maggio 2024

Dal castagno secolare di Maglioggio al Santuario di Crego

Interessante escursione ad anello in Valle Antigorio, si parte da Maglioggio con il suo castagno secolare, alto oltre 25 metri e con una circonferenza del tronco di 8,50 metri è inserito nell’elenco degli alberi monumentali regionali. Raggiunte le baite di Cruppo, si inizia a salire fino a Dugno, per poi continuare intersecando la strada Agro-Silvo-Pastorali che si segue fino a raggiungere il Muro del Diavolo. Si tratta di un imponente struttura megalitica di epoca protostorica, realizzata completamente a secco, lunga circa 20 metri, alta 6,30 metri e profonda 13. Continuando a seguire la strada tra splendide vedute e bellissime baite, si arriva al Santuario di Crego, un vero gioiello architettonico. Percorrere il peristilio esterno tra le quarantotto colonne quadrate in pietra lavorata a mano, regala emozioni e suggestioni uniche. La via del ritorno si sviluppa nel primo tratto su una bella mulattiera scalinata, per poi proseguire su sentiero nel bosco. Il percorso è ben segnalato da paline segnavia e segni di vernice bianco/rossi. Non ci sono particolari difficoltà, bisogna solo fare attenzione a un breve tratto esposto, attrezzato con funi e catene. La cartina escursionistica utilizzata è la Geo4Map n. 9 "Alpe Veglia".
il viandante selvadego





Pianta secolare denominata "Pianta Maria Bona"
Il castagno si trova nella frazione Maglioggio, nel Comune di Crodo (VB); il vetusto esemplare (più di 300 anni d’età) è alto 17,5 m e la circonferenza è 8,7 m. Il fusto a 9 metri di altezza si sdoppia in due branche primarie capitozzate. La varietà non è nota ma il frutto è assimilabile alle cosiddette “Garessine” da sempre coltivate per l’essiccazione e la produzione delle “Castagne bianche”. Lo stato fitosanitario è buono; dal 2003 la pianta viene periodicamente controllata e sottoposta a cure colturali; in particolare sono state attuate potature di ringiovanimento e risanamento, di rimonda dei rami e delle branche secche, nonchè la messa in opera e il controllo di lamierini di protezione. Di recente è stata realizzata una chiudenda per impedire il calpestio nell’area circostante la zolla radicale.



vecchio ponte in pietra sull'orrido del torrente Antolina




sabato 4 maggio 2024

Issime e il percorso delle cappelle

Facile percorso che permette di visitare Issime e le sue cappelle. Fare attenzione alla salita a Biouley, dove si percorrono tratti ripidi ed esposti, quest'ultimi attrezzati con una corda di sicurezza, consigliato solo a persone abituate alla montagna e con terreno asciutto, l'alternativa è raggiungere Biouley seguendo il percorso di discesa, un po' più lungo ma su bella mulattiera scalinata. Consigliata prima di tornare a casa una visita alla chiesa di San Giacomo, piccolo gioiello della Valle del Lys. Consigliata la cartina escursionistica "Basse Valli d'Ayas e del Lys" n. 12 - Escursionista editore
Malati di Montagna: Patrizia, Giuseppe e il viandante selvadego

si parte da Issime


si attraversa il torrente Lys


il sentiero inizia nei pressi di un vecchio amico...
Faggio Monumentale
200 anni - circonferenza 375 cm - altezza 29 m - diametro 119 cm


nella prima parte il sentiero sale tra enormi sassi...


...per poi arrivare in un tratto con alcuni salti rocciosi, che si attraversano lungo una cengia un po' esposta, attrezzata con corda di sicurezza


il villaggio di Biouley e la sua cappella




si passa accanto alla Nani (Falesia dei)


mulattiera...



Cappella di Tschentschiri in fase di restauro
immagine di repertorio


Cappella di Zéngji


bellissime le insegne all'inizio delle borgate


antico fontanile


edicola votiva


cappella di Rickurt


cappella di Preite



veduta dall'alto della chiesa di Issime


cappella di Réivu


mulattiera  per la...


La Grotta della SS. Agonia del Divin Salvatore
La costruzione è collocata in posizione strategica sulla via d’accesso al famoso e incontaminato Vallone di San Grato. La Grotta, in realtà una cappella così soprannominata per via della sua struttura architettonica di costruzione sotterranea, venne eretta nel 1915, allo scoppio della Prima Guerra mondiale, per chiedere grazia e protezione per i 130 giovani Issimesi partiti per il fronte. A differenza dei consueti edifici religiosi dell’arco alpino, la cappella si confonde con il paesaggio naturale: dall’esterno risultano infatti visibili soltanto la facciata esterna di pietra nuda della Grotta e il piccolo campanile sovrastante.




vecchio rascard


chiesa di San Valentino


uno sguardo verso il Vallone di San Grato


Rascard
Sono costruiti con tronchi di pino, abete e larice, squadrati o solo scortecciati, incastrati ad intaglio alle estremità. Tali costruzioni erano adibite un tempo esclusivamente alla conservazione dei cereali e furono pensate in modo da evitare la formazione di umidità e l’attacco dei roditori.


lungo il Lys verso....



torrente Lys e l'ultima cappella a Rickard



tra i vicoli di Issime



Chiesa parrocchiale di San Giacomo
La chiesa ha una storia molto antica e la sua citazione comparve in una Bolla papale di Lucio III° del 1184, come unica parrocchia della Valle del Lys ed estendendo per ben 5 secoli la sua giurisdizione sugli altri comuni Walser, quali Gaby e Gressoney (Saint Jean e la Trinité) che si resero indipendenti nella prima metà del 1600. L’attuale edificio è frutto di una ricostruzione avvenuta nel 1683 circa, sui resti una chiesa precedente di cui si conservano evidenti tracce nella parte muraria laterale sinistra, tra le quali il basamento del Campanile romanico e la vasca battesimale dello stesso periodo, di provenienza della chiesa più antica.


La chiesa dedicata a San Giacomo, apostolo di Gesù, che si affaccia sulla piazzetta del paese, non passa certo inosservata, vista la sua ricca decorazione esterna. La facciata dell’edificio religioso venne interamente affrescata alla fine del 1600 con scene rappresentanti il Giudizio Universale.


All’esterno della chiesa si trova uno spazio importante, soprattutto in passato, è il Sagrato. Il luogo in cui i fedeli dovevano essere benedetti con l’acqua santa prima di varcare l’ingresso della chiesa per la funzione religiosa. Realizzato ed affrescato nel 1755, la costruzione è caratterizzata da 15 nicchie raffiguranti i misteri del rosario.


Il bellissimo altare maggiore, dorato, realizzato nel 1700 dai fratelli Gilardi della Vlasesia, è l’opera più importante della chiesa e tra gli altari barocchi più pregevoli della Valle d’Aosta, elegante ed armonico.


mercoledì 1 maggio 2024

...il lavoro...

 «Non c’è maggiore soddisfazione di un lavoro ben fatto. Un lavoro ben fatto, qualsiasi lavoro, fatto dall’uomo che non si prefigge solo il guadagno, ma anche un arricchimento, un lavoro manuale, un lavoro intellettuale che sia, un lavoro ben fatto è quello che appaga l’uomo. Io coltivo l’orto, e qualche volta, quando vedo le aiuole ben tirate con il letame ben sotto, con la terra ben spianata, provo soddisfazione uguale a quella che faccio quando ho finito un buon racconto. E allora dico anche questo, no: una catasta di legno ben fatta, ben allineata, ben in squadra, che non cade, è bella; un lavoro manuale, quando non è ripetitivo, ricordo ‘Tempi moderni’ di Charlot, è sempre un lavoro che va bene, perché è anche creativo. Un bravo falegname, un bravo artigiano, un bravo scalpellino, un bravo contadino; e oggi dico sempre quando mi incontro con i ragazzi: voi magari aspirate ad avere un impiego in banca, ma ricordatevi che fare il contadino per bene è più intellettuale che non fare il cassiere di banca. Perché un contadino deve sapere di genetica, di meteorologia, di chimica, di astronomia persino. E allora tutti questi lavori che noi consideriamo magari lavori così, magari con un certo disprezzo, sono lavori invece intellettuali». 
Mario Rigoni Stern

da “Ritratti” di Marco Paolini e Carlo Mazzacurati