Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

mercoledì 14 marzo 2018

Un mercoledì da Tre Montagnette....!!!

Suggestivo percorso che conduce alla vetta del Monte Falò o anche chiamato in loco le "Tre Montagnette". Si parte dalla chiesa romanica di Santa Maria Assunta (XI-XII sec.) ad Armeno, e attraverso un eterogeneo alternarsi di paesaggi incontaminati, scorci mozzafiato e fitti boschi di castagni si sale in cima al M. Falò. L'anello si sviluppa su stradine sterrate e sentieri, alternando tratti a mezzacosta, con alcuni saliscendi, senza mai trovare particolari difficoltà. 

Da Milano si percorre l’autostrada A26 direzione laghi fino all'uscita di Arona, per poi continuare a sinistra seguendo le indicazioni per il Lago d'Orta. Oltrepassato Invorio e Bolzano Novarese, si arriva ad Armeno, dove si parcheggia di fronte alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta (430 m). Si prosegue fino a raggiungere il municipio, per poi imboccare Via Badanelli seguendo le indicazioni per il Mottarone. Giunti a un bivio si svolta a sinistra in Via Sappa e poco dopo a destra in Via Mottarone, fino ad arriva poco dopo alla prima palina segnavia, con accanto una bacheca dove vengono illustrati i sentieri della zona. Si inizia a seguire il segnavia VR1 e percorsi pochi metri in prossimità di una curva, si abbandona la strada e si continua diritti in Via Giasso. Arrivati a un successivo bivio, si tralascia momentaneamente il sentiero VR1 a destra e si seguono le indicazioni dell'itinerario n. 1 "Armeno Luciago". Lasciate alle spalle le ultime case di Armeno, si sale percorrendo un largo sentiero e oltrepassata una cappella, in breve si giunge a un bivio. Seguendo i segnavia si svolta a destra, incrociando poco dopo nuovamente il sentiero VR1. Superati alcuni alberi caduti, si prosegue seguendo il sentiero che si snoda tra i boschi di castagno e dopo un breve tratto ripido con alcuni gradini in pietra, si prosegue fino ad arrivare all'Alpe Croppa, dove dietro a una recinzione si può notare una piccola cappella (710 m).  Si percorre la strada asfaltata per circa un centinaio di metri e in prossimità dell'Alpe Bonomi (820 m), si imbocca sulla sinistra una sterrata. Continuando a seguire il sentiero VR1, dopo un lungo tratto in falsopiano si incrociata la strada asfaltata che si segue verso destra, arrivando in breve sul piazzale dove sorge il Santuario Madonna di Luciago (915 m). Si segue la strada asfalta a lato del santuario per pochi metri, per poi continuare a destra seguendo le indicazioni per l'itinerario n. 2 "Luciago-Cortano". Su comodo sentiero si prosegue con ampie vedute e dopo aver guadato un torrentello, si arriva in breve all'alpe Marigior (919 m). Abbandonato il sentiero, si inizia a risalire l'ampia sterrata sulla sinistra, fino a incrociare la strada asfalta. Proseguendo verso destra, si arriva in pochi minuti alla Cappella-rifugio di Cortano (1042 m), splendido il colpo d'occhio sul Rosa. Tralasciata la partenza dell'itinerario n. 3 "Cortano-Mottarone, dalla cappella si attraversa la strada e si scende seguendo una traccia che costeggia alcuni paletti, fino a incrociare il sentiero sottostante. Proseguendo verso sinistra si arriva in breve alle baite dell'alpe Farfossa, oltre le quali il sentiero prosegue a sinistra alternando alcuni saliscendi, fino a raggiungere la sella che collega il Mottarone al Monte Falò, dove è presente una bacheca con cartina e due panchine. Dalla palina segnavia si inizia a seguire il segnavia VR3 verso l'alpe Vaighella/Coiromonte. L'ampio sentiero sale progressivamente verso sud, fino ad arrivare in prossimità di un cartello, dove è indicato sulla sinistra il sentiero che sale in direzione del Monte Falò o Tre Montagnette, come vengono chiamate dalla gente del luogo.  Il panorama si allarga progressivamente, dal Monte Rosa che sembra quasi di toccarlo, alle montagne della Val Strona, al gruppo del Massone, alle montagne della Val Grande, alle Prealpi varesine, alle cime arrotondate dei monti del Vergante, al lago Maggiore e al lago d'Orta. Il primo rilievo è il più alto con quota certificata dal caposaldo dell’Istituto Geografico Militare di 1081 m. Seguendo l'ampio crinale si arriva sull'ultima cima, dove è consigliato fermasi, ammirando questo straordinario spettacolo che la natura ci offre. Per il ritorno si imbocca a pochi metri sotto al crinale, sulla destra rispetto alla direzione di marcia da cui si è arrivati, un sentiero ben marcato, che in breve raggiunge la zona delle miniere, dove fino al 1940 una società inglese praticò l’attività estrattiva di galena e blenda, minerali di piombo e zinco. Continuando a seguire il sentiero, si incrocia alla fine una strada sterrata, che si inizia a seguire verso sinistra scendendo a Coiromonte. Tralasciata la strada asfaltata a destra, si prosegue verso il centro del borgo, raggiungendo la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista (841 m). Da qui si scende verso destra, percorrendo i suoi stretti e pittoreschi vicoli costeggiati da caratteristici caseggiati, raggiungendo in breve il lavatoio e l'antica fontana, dove la leggenda invita a bere la sua acqua, se si vuole essere sicuri di ritornare. Si inizia a seguire la strada asfalta e oltrepassato il cimitero si continua a scendere raggiungendo in pochi minuti la chiesetta di S. Giuseppe. Abbandonata la strada, si segue l'ampio sentiero a sinistra, per poi abbandonarlo quasi subito, imboccando sulla destra il sentiero detto “La Costa”. Nel periodo in cui è stata fatta l'escursione, sul sentiero c'erano alcuni alberi caduti e un lungo tratto era invaso da piante di ginestre e rovi, evitabili comunque con un po' d'attenzione. Arrivati nei pressi di una cascina, si prosegue ancora per un breve tratto raggiungendo una cappella, da qui non rimane che seguire la strada asfalta fino a ritornare ad Armeno. Prima di ripartire si consiglia una visita all'interno della chiesa romanica di Santa Maria Assunta (XI-XII sec.), dove si possono osservare interessanti affreschi.
Malati di Montagna: Gemma, Simonetta, Lorenzo, Danilo, Aldo, Pg e il selvadego

Si parte dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, ad Armeno, considerata sia uno dei monumenti principali del Cusio che uno dei migliori esempi di arte romanico-novarese.


Il portale è decorato da capitelli e colonne con figure di doppie teste d'uomo e di animali.


Armeno 525 m
il paese più settentrionale della provincia di Novara


una pausa al rifugio di Cortano è d'obbligo...!!!


il rifugio....


le tre montagnette...un panorama infinito...
dal Rosa al Monviso...






il solitario...


Coiromonte (810 m), il borgo abitato più alto del Novarese


Borgo di rara bellezza, quasi disabitato, con case ricche di antiche vestigia, nei tempi passati frequentato luogo di villeggiatura per l'aria salubre da parte della borghesia del novarese.



Santuario Mariano di Luciago
Questa piccola e graziosa chiesa si trova a metà strada tra il paese di Armeno e il Mottarone, nella frazione di Luciago. La piccola chiesa è per tradizione luogo di culto popolare; originariamente esisteva soltanto una piccola edicola con un affresco che risale molto probabilmente al 1523 e che poi fu trasferito nell'odierna chiesetta costruita per i valligiani. Tale affresco, “il Crocifisso con la Vergine Addolorata”, rappresenta Cristo in croce con la Madonna alla sua destra e S. Giovanni alla sinistra, sullo scenario delle rocce del Golgota.



in fila...indiana...




alpe Farfossa 988 m


dettagli e traccia gpx 

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