Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

martedì 8 dicembre 2015

Un quartetto perfetto...Monticchio, Colma Bella, Cima del Bonòm, Cima delle Guardie

La natura, se ascoltata, ci trasmette una grande forza vitale,
e il sorriso diventa il nostro compagno di viaggio, capace
di contagiare anche chi ci sta attorno.
Questa vitalità, sentita già da Ermenegildo Zegna che volle
una montagna verde e per tutti, è lo spirito dell’Oasi Zegna.


Il “Pensiero Verde” di Ermenegildo Zegna
Innamorato della bellezza della natura e profondamente legato alla sua terra, l’imprenditore tessile diede vita negli anni ’30 a un’imponente opera di valorizzazione ambientale attorno a Trivero (Biella), tutt’oggi sede del Lanificio Ermenegildo Zegna.
L'Oasi Zegna, parco naturale ad accesso libero esteso per circa 100 Km2 tra Trivero e la Valle Cervo, nelle Alpi Biellesi in Piemonte, nasce nel 1993 come naturale sviluppo del “pensiero verde” di Ermenegildo Zegna.
Da sogno visionario a primo esempio italiano di mecenatismo ambientale. Da luogo naturale a parco protetto capace di offrire ai visitatori un’esperienza didattica ed emozionale inaspettata. Da area montana isolata a Oasi naturalistica.
Oggi l’Oasi Zegna è un laboratorio all’aria aperta per le nuove generazioni e luogo ideale per famiglie, bambini e sportivi per praticare tutto l’anno attività a contatto con la natura, nel pieno rispetto degli ecosistemi.

Dall'autostrada A26 Genova-Gravellona Toce, si prende l'uscita di Romagnano Sesia/Ghemme e alla prima rotonda si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Bielmonte / Oasi Zegna. Arrivati a Trivero, dove comincia la Panoramica Zegna, si prosegue verso Bielmonte e oltrepassata la stazione sciistica, dopo circa 2 km si raggiunge il Bocchetto Sessera 1382 m. Importante valico sulla Argimonia - Cima delle Guardie, che divide l'alto Vallone della Sessera dalle zone pedemontane biellesi.
Lasciata l'auto nel parcheggio, ci si avvia verso la piazzetta dietro alla locanda, dov'è stato allestito un punto panoramico sull'Alta Valsessera. Tralasciata la strada che porta all'alpe Artignaga, da cui poi si farà ritorno, in prossimità di una scalinata con corrimano in legno si imbocca il sentiero F11, segnalato anche come Mountain Fitness. Si inizia a salire subito in maniera decisa l'ampia dorsale, fino ad arrivare sull'anticima nei cui pressi ci sono alcuni vecchi paravalanghe in legno. Proseguendo in pochi minuti si arriva alla croce del Monticchio 1697 m, spartiacque tra la Valle Cervo e la Valsessera. Seguendo la lunga cresta, dopo alcuni saliscendi si giunge alla seconda cima di giornata, la Colma Bella 1670 m, elevazione appena pronunciata tra il Monticchio e il Bonom. Continuando sempre sul filo di cresta, dopo aver oltrepassato una palina segnavia (indicazione per l'alpe Montuccia, sent. F1a), si arriva alla Pera Fourà caratteristico roccione forato. Dopo un lungo tratto in leggera salita, il sentiero inizia a guadagnare quota ripidamente fino a raggiungere la Cima del Bonom 1877 m. Evidente elevazione sulla lunga costiera erbosa che divide verso ovest la Valsessera dalla Valle Cervo. Si inizia a perdere quota velocemente raggiungendo la Bassa del Campo 1882 m, un'ampia sella erbosa tra la Cima Bonom e la Cima delle Guardie, che collega la conca dell'Artignaga con il Vallone di Concabbia. Dalla palina segnavia si tralascia momentaneamente il sentiero che scende verso destra (Tegge Artignaga di Sotto/Alpe Montuccio/Bocchetto Sessera) e seguendo verso nord l'evidente costone erboso su buona traccia si raggiunge la Cima delle Guardie 2006 m. La cima si trova alla convergenza di tre creste che formano lo spartiacque tra i bacini dei torrenti Sessera e Cervo, a sud dal massiccio del Monte Bo. Ridiscesi al valico, si inizia a scendere con ampie svolte verso sinistra e dopo aver attraversato il canalone sotto alla Cima delle Guardia, si arriva alla fila regolare di baite dell'alpe la Bassa 1640 m. Proseguendo verso destra si continua a scendere su un'ampia mulattiera raggiungendo le Tegge d'Artignaga Inferiore 1380 m. Seguendo la pista forestale verso destra, dopo alcuni lunghi tratti in piano e brevi salite, si arriva all'agriturismo alpe Montuccia, da qui in pochi minuti si ritorna al Bocchetto Sessera.
Si consiglia sulla via del ritorno di fermarsi con l'auto alla Bocchetta di Margosio, da dove si può ammirare il più famoso dei panorami visibili dalla Panoramica Ozegna. Oltre al Monte Rosa, sulla destra si profila il gruppo svizzero del Mischabel, con ben 5 cime che superano i 4000 m, non meno interessante è la vista verso l'interno dell'Alta Valsessera, dove appare ancora più evidente la sua caratteristica di "valle chiusa", da sempre priva di centri abitati.

Monticchio 1696 m by Danilo


la cresta che dal Monticchio, passando per la Colma Bella, 
sale alla Cima del Bonòm




Pera Furà (pietra forata)


Cima del Bonòm 1877 m


Cima delle Guardie 2006 m


selfie sulla Cima delle Guardie
Danilo, Pg e l'Homo Selvadego


Alpe La Bassa


Conca dell'Alpe Artignaga




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