Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

mercoledì 5 gennaio 2011

con gli amici dell'operazione Mato Grosso al rifugio Colombè

Percorriamo la strada statale n. 42 del Tonale fino a Capo di Ponte, da quindi seguiamo le indicazioni per Paspardo 980 m. Lasciamo l'auto in Piazza Marcolini davanti al consorzio della castagna, ritorniamo sulla strada asfaltata da dove siamo arrivati e seguendo le indicazioni per il centro faunistico raggiungiamo in breve Via Zumella, dove un cartello segnala se il rifugio è chiuso o aperto. La strada inizia a salire con lunghi tornanti, passiamo davanti alle indicazioni per il centro faunistico e dopo aver superato l'acquedotto arriviamo all'inizio della mulattiera a circa 1100 m, da qui in poi seguiremo il sentiero 117 fino al rifugio. La salita è costante è ci fa apprezzare il bellissimo panorama sulla Concarena, passate le baite di Pusol dove ci soffermiamo qualche istante, iniziamo a incontrare la prima neve mista a ghiaccio, entrati in un bel bosco di abete rosso notiamo che la luce fa davvero fatica a entrare, la neve è sempre più abbondante ma si riesce comunque a procedere ugualmente senza ciaspole, usciti dal bosco arriviamo a malga Colombè e in breve sulla strada di servizio che ci conduce dopo qualche minuto al rifugio Colombè 1710 m (www.rifugiocolombe.it) dove il panorama è superbo. La gestione del rifugio è affidata ad un gruppo di volontari, amici OMG (Operazione Mato Grosso), che si impegnano in maniera continuativa nel garantire un ottimo servizio di ristorazione e pernottamento. Il ricavato della gestione è interamente devoluto al sostentamento dell'attività sanitaria dell'ospedale di Chacas (Perù). Chacas è una zona montana poverissima delle Ande peruviane dove la gente vive solo dei prodotti dell'agricoltura e dove l'assistenza sanitaria è un servizio non garantito e a pagamento per le popolazioni. Veniamo accolti calorosamente come se fossimo amici da sempre, il pranzo è ottimo come pure la compagnia. A malincuore dobbiamo ripartire e salutati i nostri nuovi amici iniziamo la via del ritorno, dopo un breve consulto decidiamo di seguire la strada di servizio, anche se si allungano i tempi e comunque consigliabile per la varietà di luoghi che si possono vedere, la strada anche se ricoperta dalla neve è comunque battuta per cui scendiamo tranquillamente, a circa 1600 m nei pressi di una chiesetta si ha una splendida vista sulla Conca del Volano, sul gruppo del Tredenus e sul Pizzo Badile Camuno che si alza imperioso verso l'alto. Senza mai abbandonare la strada arriviamo al punto in cui eravamo saliti con la mulattiera al mattino, da qui in poi ripercorriamo il medesimo itinerario fino al parcheggio.
Talvolta iniziare l'anno con un'escursione come oggi può definirsi davvero di buon auspicio, poi se si aggiunge anche il fatto che si può far del bene a degli amici che ne hanno bisogno diventa ancor di più una giornata indimenticabile...
un ringraziamento particolare per la calorosa accoglienza al rifugio e per l'ottima cucina!!!
Malati di Montagna: Fabio e Piergiorgio


rifugio Colombè 1710 m


pizzo Badile Camuno 2435 m


la Concarena 2549 m


la Concarena vista dal rifugio

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