Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 25 ottobre 2009

Nel cuore della Val Taleggio patria dell’omonimo formaggio

Monte Aralalta 2006 m e Pizzo Baciamorti 2009 m
Ultima domenica di ottobre del 2009, cielo terso, temperatura mite, girovaghiamo ancora in maglietta, ma siamo sicuri di essere alle porte dell'inverno...!?!
Dall'autostrada A4 in direzione Venezia usciti al casello di Dalmine seguiamo le indicazioni per la Val Brembana fino al paese di San Giovanni Bianco, si prosegue a sinistra lungo gli orridi della Val Taleggio arrivando prima a Sottochiesa e poi a Pizzino 930 m, all'ingresso del paese svoltiamo a destra verso Piazzo/Quindicina/Capo Foppa, arrivati alle prime case di Capo Foppa 1307 m parcheggiamo l'auto sulla destra a poco distanza dal monumento dedicato ai caduti della guerra. Il sentiero prende il via dalla parte opposta del monumento, indicato da una palina segnavia n. 120, subito incontriamo alcuni pannelli illustrativi, dopo un tratto nel bosco percorriamo un lungo tratto a mezza costa e piegando sulla destra arriviamo all'alpe Foppa Lunga 1506 m, sulla sinistra ammiriamo l'inconfondibile cresta dentellata del Resegone. Continuiamo a salire verso nord sui vasti pascoli dei Piani dell'Alben raggiungendo il rifugio Angelo Gherardi del CAI di Zogno 1650 m, seguiamo il sentiero 101 indicato sulla palina segnavia, costeggiata una grossa pozza d'acqua arriviamo all'ex rifugio Cesare Battisti 1685 m, il sentiero prosegue sulla destra attraversando un profondo vallone detritico (attenzione!) e alzandosi regolarmente raggiunge la Bocchetta di Regadur 1853 m, dove a pochi metri sorge la baita Regina. Dalla palina segnavia proseguiamo verso sinistra seguendo il sentiero 101 (Sentiero delle Orobie Occidentali), dopo un tratto quasi in piano arriviamo sul painoro dove è adagiata la Baita Cabretondo 1869 m, da qui risaliamo lungo la spalla erbosa seguendo l'evidente traccia e guadagnando la vetta dell’Aralalta 2006 m, proseguiamo in cresta per un centinaio di metri fino al Pizzo Baciamorti 2009 m dove ci accoglie la Madonna del C.E.A. (Club Escursionisti Arcoresi), la vista spazia a 360°.
Secondo la tradizione lo strano nome dato alla cima è dovuto al fatto che al Passo Baciamorti, sottostante alla vetta omonima, si dava l’ultimo saluto alle salme provenienti dalla Valtorta (le cui chiese erano state scomunicate nel 1605 da Papa Paolo V perché fedeli alla Repubblica Veneta) per venire sepolte a Vedesetta, al tempo terra del Ducato di Milano.
Ci sediamo sul pendio con altri escursionisti, sembra di stare al cinema, il titolo del film è "Indovinate che cima é?", mangiamo e ci riposiamo sotto ai raggi caldi del sole, gentilmente un ragazzo ci scatta la consueta foto, poi a malincuore dobbiamo iniziare a scendere.
Dalla cima scendiamo a destra seguendo il sentiero, nel primo tratto ripidamente, poi dolcemente sulla cresta verso il Venturosa e il Cancervo tra splendidi panorami a cui concediamo qualche pausa...
Arrivati al Passo Baciamorti 1540 m seguiamo a destra le indicazioni poste su una palina segnavia verso Capo Foppa con il sentiero 153, entriamo subito in un bel bosco di faggi, rimanendo in costa arriviamo sul pianoro dove accanto alla Baita Baciamorti 1453 m ci sono alcuni simpatici asinelli, subito Flavio si improvvisa come l'uomo che sussurrava agli asini...
Rientriamo nel bosco e alternando qualche saliscendi arriviamo su una strada sterrata che seguiamo fino ad arrivare a Capo Foppa, da dove in breve raggiungiamo l'auto.
Escursione ad anello davvero gratificante, per l'intero tragitto comprese le pause contemplative ci vogliono circa 5 ore, se qualcuno invece ha fretta e vuole correre, sarebbe il caso che se ne stia a casa e vada a correre nel parco pubblico più vicino, chi ha orecchie per intendere intenda...

Malati di Montagna: Fabio, Flavio e Danilo


Rifugio A. Gherardi 1650 m


rifugio Cesare Battisti (privato)


Pizzo Baciamorti 2009 m

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