Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 24 maggio 2009

il caldo non ci ferma sullo Zucco Sileggio 1373 m

Questa è sicuramente una delle escursioni più suggestive e affascinanti che si possono effettuare nella zona di Mandello del Lario, partiamo da Sonvico a circa 390 m dove lasciamo l'auto, visto la scarsità di parcheggio consiglio di lasciare l'auto a Somana, da dove in pochi minuti si raggiunge la partenza dell'itinerario. Dalla palina segnavia nei pressi di una cappella seguiamo il sentiero 15/17, passiamo all'interno del paese seguendo nella prima parte anche i cartelli dei "Sentieri della Resistenza". Arrivati sopra al paese accanto a una cappella inizia la mulattiera selciata, tutto l'itinerario è contrassegnata da bolli gialli e nei bivi le paline segnavia indicano sempre la giusta direzione da seguire. Oggi è decisamente una giornata calda, anzi decisamente estiva, sarà forse l'inizio dell'estate? Da come siamo già sudati sembra che siamo in pieno agosto, arrivati al primo bivio tralasciamo la mulattiera a destra e seguiamo a sinistra il sentiero 17a, da questo punto la salita inizia a essere ripida, alternando brevi tratti pianeggianti. Raggiunta una baita riprendiamo fiato, il sentiero prosegue dietro alla baita con pendenze sempre più decise, arrivati sulla dorsale la vista sul lago e su Mandello del Lario è davvero notevole. Non facciamo tempo a gustarci il panorama che già il sentiero inizio di nuovo la sua ripida ascesa, teniamo un buon passo e in men che non si dica eccoci su una selletta, seguiamo per un breve tratto la cresta attraverso un bel bosco di betulle, poi pieghiamo decisamente a sinistra dove finalmente troviamo all'ombra dei faggi un po' di refrigerio... Passiamo accanto a un baitello e risalito un facile salto roccioso, arriviamo ai ruderi di una baita, seguiamo il sentiero a destra tralasciando la deviazione a sinistra per la Bocchetta di Verdascia, in breve arriviamo alla cresta sommitale, pochi passi sulla destra e finalmente eccoci dinanzi alla croce dello Zucco Sileggio 1373 m, il panorama è eccezionale si può osservare tutto il Gruppo delle Grigne, il Monte Barro e il Monte Moregallo... Ci facciamo scattare la foto da un signore in compagnia di sua moglie, le uniche persone incontrate oggi sul sentiero, per pranzare risaliamo in cresta dalla parte opposta, arrivando al nuovo bivacco costruito dalla Comunità Montana del Lario Orientale nel 2007 e intitolato al prof. Mario Sforza. Ci riposiamo con lo sguardo rivolto al Grignone, notiamo che da questo versante la neve è quasi scomparsa, si intravede anche il rifugio Elisa a poca distanza dal Sasso Cavallo e dal Sasso dei Carnonari. Ritorniamo al bivio dell'andata, proseguiamo verso la Bocchetta di Verdascia che raggiungiamo in pochi minuti, dalla palina segnavia seguiamo il 17a verso Somana/Mandello. Attraverso il bosco il sentiero scende ripido con numerosi tornanti, arriviamo a un alpeggio da dove seguendo le indicazioni ci portiamo sulla destra orografica della valle dell'Era, a circa 10/15 minuti dall'alpe a pochi metri sopra al sentiero sulla destra c'è una sorgente di acqua freschissima, per l'intera escursione è stata l'unico punto in cui abbiamo potuto rifornirci d'acqua. Il percorso è davvero molto bello e suggestivo, in alcuni tratti in cui il sentiero e scavato nella roccia si passa a picco sul sottostante torrente, a garantire la sicurezza è stato messo un cavo d'acciaio di protezione. Tralasciati alcuni bivi proseguiamo sulla mulattiera, anticamente era una delle via di comunicazione tra Mandello e la Valsassina, dietro a uno sperone eccoci arrivati alla chiesa di Santa Maria 661 m, esistente già nel 1145. La vista sul lago è favolosa e il fresco dei suoi portici ci ritempra della lunga camminata fatta, l'ultimo tratto di discesa ricalca la Via Crucis ed è una piacevole passeggiata, passiamo accanto alla cappella dedicata a Santa Preda arrivando cosi al primo bivio incontrato in mattina, scesi in paese io e Franco ne approfittiamo di una fontanella per poterci rinfrescare... L'escursione ha un dislivello di circa 1000 m, essendo la salita molto ripida è da intraprendere solo se si è in buone condizioni di allenamento, il sentiero è sempre ben segnalato, bisogna solo porre attenzione in qualche tratto aereo (difficoltà E/EE - circa 6 ore per l'intero giro).
Malati di montagna: Danilo, Franco e Fabio

Zucco Sileggio 1373 m


S. Maria 661 m

al bivacco prof. Mario Sforza

in cima Fabio, Danilo e Franco

panorama su Mandello del Lario

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