Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri:
dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine.
In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso, nel bene e nel male.
Renato Casarotto

Ho imparato che tutti quanti vogliono vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel come questa montagna è stata scalata.
Gabriel García Márquez

domenica 9 novembre 2008

una nevicata non prevista...

Irregolarmente nuvoloso con precipitazioni assenti, con queste anticipazioni meteo ci rechiamo io e Danilo al Devero, ma purtroppo ci ritroviamo un cielo completamente coperto e da non credere nevica pure... qualcuno ha sicuramente sbagliato!?! Certamente noi non ci demoralizziamo come dico sempre la montagna non è fatta solo di belle giornate con il sole, ma bisogna viverla in ogni condizione in cui ci si propone. Lasciata la macchina nel parcheggio al coperto e caricate le ciaspole o racchette da neve, ognuno le chiami un po' come vuole, iniziamo la nostra escursione. Attraversiamo il ponte sul torrente Devero 1634 m, sulla destra seguiamo le indicazioni per Corte d'Ardui, il sentiero entra subito nel bosco, passando accanto ad alcune baite, notiamo che la neve caduta nei giorni precedenti è davvero molta, dopo circa 1/2 ora decidiamo di usare le ciaspole in modo da facilitare il nostro cammino, incomincia a nevicare, attorno il paesaggio è davvero incantevole, in questa atmosfera quasi irreale incontriamo Carlo accompagnato dal suo fedele pastore tedesco Chicca (http://www.nelcuoredellealpi.com/), sono davvero contento di averli incontrati, ci conoscevamo solo tramite email e averli incontrati in montagna mi rende enormemente felice, mi colpisce soprattutto Chicca, nei suoi occhi vedo il grande legame che la unisce a Carlo, certe volte gli animali sono molto meglio di noi esseri umani... Poco prima di arrivare a Corte d'Ardui 1760 m salutiamo i nostri due amici che proseguono per Crampiolo, con Danilo decidiamo di non salire per il canalino dietro alle baite ma di seguire la strada forestale sulla destra dell'alpeggio anche se leggermente più lunga. Arrivati alla palina segnaletica attraversiamo un piccolo ponticello completamente sommerso dalla neve, seguiamo per pochi metri a destra il corso del torrente, poi facendo molta attenzione risaliamo il ripido pendio a sinistra, rientrando sul sentiero che proviene dal canalino. Il percorso ora è più tranquillo e abbastanza evidente, arrivati a un secondo ponticello sulla destra lo attraversiamo, seguiamo le indicazioni della palina segnaletica rientrando sulla strada forestale. Con Danilo ci diamo il cambio nel battere la traccia, essendo i primi a salire procediamo con molta calma per non stancarci troppo, arriviamo sopra a uno dei laghi di Sangiatto, rimanendo a sinistra attraversiamo delle piccole slavine e in breve arriviamo all'alpe Sangiatto 2015 m. Ha nevicato talmente tanto che si vedono solo le indicazioni poste sopra alla palina segnaletica, sono talmente euforico che comincio a scattare foto a raffica, noto anche un pannello informativo dove viene descritto l'itinerario escursionistico “Alpeggi senza confini”, percorso che abbraccia il territorio alpino italiano e svizzero. Ci rifugiamo all'interno di una baita, probabilmente utilizzata per la mungitura delle mucche, dopo aver bevuta la meritata tazza di the decidiamo di ritornare per il percorso dell'andata, ha smesso di nevicare ma il sole oggi ce lo possiamo proprio scordare, incontriamo un gruppo di escursionisti che salutiamo e con cui scambiamo alcune battute. Per la discesa verso Corte d'Ardui scegliamo di fare il canalino, arrivati all'alpeggio dopo aver scattato alcune foto, decidiamo di andare verso Crampiolo, seguiamo il sentiero a destra del torrente arrivando proprio sul retro dell'agriturismo dell'amica Fiorella che vediamo indaffarata nel locale pieno di gente, a malincuore per questa volta dobbiamo rinunciare ai deliziosi manicaretti, ma giuriamo che alla prima occasione ci rifaremo. Prima di scendere verso l'alpe Devero andiamo a fare un giro verso il lago delle Streghe o lago Azzurro, ci soffermiamo per qualche minuto ammirando questo angolo di paradiso, ritornati sui nostri passi scendiamo seguendo la strada sterrata usata anche dal gatto delle nevi. Dopo aver mangiamo un boccone seduti accanto ad alcune baite, scendiamo verso la piana del Devero, dall'alto osserviamo quanto sia veramente bello questo luogo, dove la natura sembra ancora davvero incontaminata. Risaliamo in macchina, ma prima di ritornare a casa facciamo una fermata, direi quasi d'obbligo alla latteria sociale di Crodo. Il sole preannunciato non lo abbiamo trovato, ma credetemi abbiamo vissuto emozioni davvero uniche...
Malati di Montagna
un'opera d'arte della natura




lago delle streghe o lago azzurro



alpe Sangiatto



ponte di neve?

1 commento:

  1. Bellissimo il luogo e bellissime le foto.
    Sembrano luoghi di un'altro tempo.
    O forse sono luoghi senza tempo...

    Ciao
    Gaetano

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